Sunday, December 1, 2024

BARBARA DI SACCO

 


 

Jazz And Scotch

 

The solstice

celebrates the sun

while patiently calming

the moon awaits evening

Blue in Green, Evans plays

melting the ice in the glass

sailing in passionate transparency

and warmly

slips down the throat

music and diluted fire

searching the heart

That rests silent today.

Slow and soft is the air

cloudy for days

Has expressed a single thunderstorm

few thunders

not even the sky makes a noise.

The gray mist and dust

settles on the paper, in the diluted ink

That fluidly, it flows slowly

Of few words and much feeling

That could burst forth

In fact, the music rises and thunders

abruptly changing

from brilliant, it drops again

but beautiful it remains.

Here telling, me for hours

melting ice

In the mirrors

Where eyes were lost

moistened with shadowy haze

are sea

scratching sands

on the corneas

In an apparent foreshadowing

impalpable, sense circumvents

elegantly evades

unhinged, lies

rewarding my film

and the soundtrack.

 

Jazz and Scotch

 

Il solstizio

festeggia il sole

mentre pazientemente calma

la luna attende sera

Blue in Green, suona Evans

sciogliendo il ghiaccio nel bicchiere

che naviga nella trasparenza appassionata

e caldamente

scivola in gola

musica e fuoco diluito

cercando il cuore

che oggi silenzioso riposa.

Lenta e morbida è l’aria

nuvolosa da giorni

ha espresso un solo temporale

pochi tuoni

neanche il cielo fa rumore.

Il grigio nebbia e polvere

si posa sul foglio, nell’inchiostro diluito

che fluidamente, scorre lento

di poche parole e tanto sentimento

che potrebbe esplodere

di fatto, la musica sale e tuona

cambiando repentinamente

da brillante, cala nuovamente

ma bella rimane.

Qui a raccontare, io per ore

a scioglier ghiaccio

negli specchi

dove gli occhi si son persi

inumiditi di caligine ombrosa

sono mare

sabbie graffianti

sulle cornee

in un’apparente svisione

impalpabile, il senso aggira

elegantemente evade

sragionatamente, mente

premiando il mio film

e la colonna sonora.

 

From The Bridge To The Mouth

 

White herons

fly over the river

at the reed beds

they perch and fish

In the reflections that rise

from the sea

as the sun goes down

And mosquitoes dance

at the water's edge

where they perform

spectacular

the light dragonfly.

On the river

circles widen

and then end

In the croaking of frogs

blanch of fish

marking the way

to the heron

who swiftly returns

from the wharf.

Arches of wings

hurl darting swallows

zigzagging

a sultry patina

marbling

the panorama

of thick air

like jelly

and the pools

of still water

Are a fermenting broth.

The muddy marsh

now surrounded

by long beaks

probing the bottom

Of worms.

They rise and flee

the salamanders

A grass snake escapes with its collar

Among the leaps of muddy toads.

The reeds swing

They quiver bending

like rubber bands.

The first star is lit

And the moon rises.

Now the silver shines

On the last purple

And with blue the sky is colored.

 

Dal ponte alla foce

 

Aironi bianchi

sorvolano il fiume

presso i canneti

si posano e pescano

nei riflessi che salgono

dal mare

mentre il sole cala

e danzano le zanzare

a pel d’acqua

dove si esibisce

spettacolare

la libellula leggera.

Sul fiume

cerchi si allargano

per poi finire

nel gracidare delle rane

sbollano i pesci

segnando la strada

all’airone

che lesto torna

dal pontile.

Archi di ali

scagliano sfreccianti rondini

zigzagando

una patina afosa

che marmorizza

il panorama

d’aria spessa

come gelatina

e le pozze

d’acqua ferma

sono un brodo che fermenta.

L’acquitrino fangoso

ora circondato

da lunghi becchi

che sondano il fondo

dei vermetti.

Risalgono e fuggono

le salamandre

una biscia scappa col suo collare

fra i salti dei rospi melmosi.

Le canne oscillano

fremono piegandosi

come elastici.

La prima stella s’è accesa

e sale la luna.

Ora l’argento brilla

sull’ultimo viola

e di blu il cielo si colora.

 

The Glass Room, Autism

 

They want me to be here

to listen and intervene

publicly.

I can't, I don't want to

But, blah, blah

and blah, blah

I don't get it, I don't assimilate it

Or rather, I can't say it

it's not in my mouth

I could write it or draw it

not now, my eyes go away

Do not interact with you.

I sit at the bottom of the sea

among actinias and madrepores

my apnea focused

On the movement of the anemones

not even the hull above my head

turns me away.

My undefined world

Shuts you out as long as it will

As long as I love to stay.

I caress my belly

Don't touch my hair

I am a dolphin

In the open sea

I emit sounds

by echosounder

I'm screaming but not moaning

maybe you can find the spot

Where the glass gives way

I appear beyond

Of the transparencies of a wall.

 

La stanza di vetro, l’autismo

 

Vogliono che io stia qui

che ascolti ed intervenga

pubblicamente.

Non posso, non voglio

ma… Bla, bla

e… Bla, bla

non ricevo, non lo assimilo

o meglio, non posso dirlo

non è nella mia bocca

potrei scriverlo o disegnarlo

non ora, i miei occhi se ne vanno

non interagiscono con te.

Io siedo sul fondo del mare

fra attinie e madrepore

la mia apnea concentrata

sul movimento degli anemoni

neanche lo scafo sopra il capo

mi distoglie.

Il mio mondo indefinito

ti chiude fuori finché vuole

sin a che io ami restare.

Carezzo la mia pancia

non toccarmi i capelli

io sono un delfino

in mare aperto

emetto suoni

per ecoscandaglio

sono urla ma non lamenti

forse potrai trovare il punto

dove cede il vetro

appaio di là

delle trasparenze di un muro.

 

BARBARA DI SACCO

 

BARBARA DI SACCO is an Italian poet, born in Tuscany in 1964. Her poetry is free, flying like a butterfly, describing landscapes of the Maremma the beautiful countryside and the sea, weaving a fabric of metaphors, concerning feelings about love and existence. The themes vary greatly, on the wings of imagination and inspiration, in her travels introspective, in dreams and in the past of one's own experience.

BARBARA DI SACCO è una poetessa italiana, nata in Toscana nel 1964. La sua poesia libera, vola come una farfalla, descrivendo paesaggi della Maremma la bella campagna e il mare, tessendo un tessuto di metafore, riguardanti sentimenti profondi, su amore ed esistenza. I temi variano molto, sulle ali della fantasia ed ispirazione, nei suoi viaggi introspettivi, nei sogni e nel passato del proprio vissuto.


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