Jazz And Scotch
The solstice
celebrates the
sun
while patiently
calming
the moon awaits
evening
Blue in Green,
Evans plays
melting the ice
in the glass
sailing in
passionate transparency
and warmly
slips down the
throat
music and diluted
fire
searching the
heart
That rests
silent today.
Slow and soft is
the air
cloudy for days
Has expressed a
single thunderstorm
few thunders
not even the sky
makes a noise.
The gray mist
and dust
settles on the
paper, in the diluted ink
That fluidly, it
flows slowly
Of few words and
much feeling
That could burst
forth
In fact, the
music rises and thunders
abruptly
changing
from brilliant,
it drops again
but beautiful it
remains.
Here telling, me
for hours
melting ice
In the mirrors
Where eyes were
lost
moistened with
shadowy haze
are sea
scratching sands
on the corneas
In an apparent
foreshadowing
impalpable,
sense circumvents
elegantly evades
unhinged, lies
rewarding my
film
and the
soundtrack.
Jazz and
Scotch
Il solstizio
festeggia il
sole
mentre pazientemente calma
la luna attende sera
Blue in Green,
suona Evans
sciogliendo il
ghiaccio nel bicchiere
che naviga nella trasparenza appassionata
e caldamente
scivola in gola
musica e fuoco
diluito
cercando il cuore
che oggi silenzioso riposa.
Lenta e morbida è l’aria
nuvolosa da giorni
ha espresso un solo temporale
pochi tuoni
neanche il cielo fa rumore.
Il grigio nebbia e polvere
si posa sul foglio, nell’inchiostro diluito
che fluidamente, scorre lento
di poche parole e tanto sentimento
che potrebbe esplodere
di fatto, la musica sale e tuona
cambiando repentinamente
da brillante, cala nuovamente
ma bella rimane.
Qui a raccontare, io per ore
a scioglier ghiaccio
negli specchi
dove gli occhi si son persi
inumiditi di caligine ombrosa
sono mare
sabbie graffianti
sulle cornee
in un’apparente svisione
impalpabile, il senso aggira
elegantemente evade
sragionatamente, mente
premiando il mio film
e la colonna sonora.
From The Bridge To The Mouth
White herons
fly over the
river
at the reed beds
they perch and
fish
In the
reflections that rise
from the sea
as the sun goes
down
And mosquitoes
dance
at the water's
edge
where they
perform
spectacular
the light
dragonfly.
On the river
circles widen
and then end
In the croaking
of frogs
blanch of fish
marking the way
to the heron
who swiftly
returns
from the wharf.
Arches of wings
hurl darting
swallows
zigzagging
a sultry patina
marbling
the panorama
of thick air
like jelly
and the pools
of still water
Are a fermenting
broth.
The muddy marsh
now surrounded
by long beaks
probing the
bottom
Of worms.
They rise and
flee
the salamanders
A grass snake
escapes with its collar
Among the leaps
of muddy toads.
The reeds swing
They quiver
bending
like rubber
bands.
The first star
is lit
And the moon
rises.
Now the silver
shines
On the last
purple
And with blue
the sky is colored.
Dal ponte alla foce
Aironi bianchi
sorvolano il fiume
presso i canneti
si posano e pescano
nei riflessi che salgono
dal mare
mentre il sole cala
e danzano le zanzare
a pel d’acqua
dove si esibisce
spettacolare
la libellula leggera.
Sul fiume
cerchi si allargano
per poi finire
nel gracidare delle rane
sbollano i pesci
segnando la strada
all’airone
che lesto torna
dal pontile.
Archi di ali
scagliano sfreccianti rondini
zigzagando
una patina afosa
che marmorizza
il panorama
d’aria spessa
come gelatina
e le pozze
d’acqua ferma
sono un brodo che fermenta.
L’acquitrino fangoso
ora circondato
da lunghi becchi
che sondano il fondo
dei vermetti.
Risalgono e fuggono
le salamandre
una biscia scappa col suo collare
fra i salti dei
rospi melmosi.
Le canne oscillano
fremono piegandosi
come elastici.
La prima stella s’è accesa
e sale la luna.
Ora l’argento brilla
sull’ultimo viola
e di blu il cielo si colora.
The Glass Room, Autism
They want me to
be here
to listen and
intervene
publicly.
I can't, I don't
want to
But, blah, blah
and blah, blah
I don't get it,
I don't assimilate it
Or rather, I
can't say it
it's not in my
mouth
I could write it
or draw it
not now, my eyes
go away
Do not interact
with you.
I sit at the
bottom of the sea
among actinias
and madrepores
my apnea focused
On the movement
of the anemones
not even the
hull above my head
turns me away.
My undefined
world
Shuts you out as
long as it will
As long as I
love to stay.
I caress my
belly
Don't touch my
hair
I am a dolphin
In the open sea
I emit sounds
by echosounder
I'm screaming
but not moaning
maybe you can
find the spot
Where the glass
gives way
I appear beyond
Of the transparencies
of a wall.
La stanza di vetro, l’autismo
Vogliono che io stia qui
che ascolti ed intervenga
pubblicamente.
Non posso, non voglio
ma… Bla, bla
e… Bla, bla
non ricevo, non lo assimilo
o meglio, non posso dirlo
non è nella mia bocca
potrei scriverlo o disegnarlo
non ora, i miei occhi se ne vanno
non interagiscono con te.
Io siedo sul fondo del mare
fra attinie e madrepore
la mia apnea concentrata
sul movimento degli anemoni
neanche lo scafo sopra il capo
mi distoglie.
Il mio mondo indefinito
ti chiude fuori finché vuole
sin a che io ami restare.
Carezzo la mia pancia
non toccarmi i capelli
io sono un delfino
in mare aperto
emetto suoni
per
ecoscandaglio
sono urla ma non lamenti
forse potrai trovare il punto
dove cede il vetro
appaio di là
delle trasparenze di un muro.
BARBARA DI SACCO
BARBARA DI SACCO is an Italian poet, born in Tuscany in 1964. Her poetry is free, flying like a butterfly, describing landscapes of the Maremma the beautiful countryside and the sea, weaving a fabric of metaphors, concerning feelings about love and existence. The themes vary greatly, on the wings of imagination and inspiration, in her travels introspective, in dreams and in the past of one's own experience.
BARBARA DI SACCO è una poetessa italiana, nata in Toscana nel 1964. La sua poesia libera, vola come una farfalla, descrivendo paesaggi della Maremma la bella campagna e il mare, tessendo un tessuto di metafore, riguardanti sentimenti profondi, su amore ed esistenza. I temi variano molto, sulle ali della fantasia ed ispirazione, nei suoi viaggi introspettivi, nei sogni e nel passato del proprio vissuto.
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