Thursday, August 1, 2024

BARBARA DI SACCO

 



Dance The Rose

 

I dance alone

Maybe in the middle of the square

I close my eyes

I listen to the wind

Twirling

in her sweet caresses.

I grasp what it brings

giving a bow.

Various robes, the messenger

be it a hawk or a blackbird

A small ant

The gift of gladness.

A little whistling and singing

on small jumps

If there's a little bit of joy

sun and a dragonfly.

In harmony with them

My life, a dance.

Rain Bows

Slow waltz of sadness

What a grip

From the passing cloud

it also passes.

Fickle, light and dark face

I depend on the moon

The Stage of Stars Lights Up

On the Theatre of the Night

For hours I can dance

Thoughts of Love

until I retire, leaving a rose.

 

Danza la rosa

 

Danzo da sola

forse in mezzo alla piazza

io chiudo gli occhi

ascolto il vento

volteggiando

nelle sue dolci carezze.

Colgo ciò che porta

regalando un inchino.

Varie vesti, il messaggero

sia un falco o un merlo

una piccola formica

il dono di letizia.

Un po' fischio e canto

su piccoli saltelli

se c’è un po’di gioia

sole e una libellula.

In armonia con essi

la vita mia, una danza.

Archetti di pioggia

lento valzer di tristezza

che presa

dalla nuvola passeggera

passa anch’essa.

Volubile, faccia chiara e scura

dipendo dalla luna

il palco di stelle si accende

sul teatro della notte

per ore io posso danzare

pensieri d’amore

finché mi ritiro, lasciando una rosa.

 

In Flight, From The Heart

 

The voice becomes unaccustomed

it is finely slender

A small spring

that gushes with difficulty

He speaks but little

He doesn't sing, but he is out of tune.

Thought gallops

Free Steed

Waving

The fringes of the mane

Coming back little tells

Tired, rest.

It's raining

While my sweet friend

She writes to me in dismay

What no one in the world

He talks about it.

There, it's hunger that's scary

The indifferent world doesn't know

little and Speaks.

Her people, as she prays

for there is no bread

nor the light.

Exhausted Hope

Wander the streets of darkness.

I write in the night

Accustomed to my dark silence

In this world, I say

There is no sense of reason

And so great is the hunger for love.

I hold my hands

Closing a prayer

In the fist that's cave

hollow like the soul.

The time of the whys

never flows

accumulating months of applications.

Madness rules

where the consent to commit a crime

Lodge.

The people lose their voices

But the mothers, they're still screaming

on the streets, asking

bread and milk for the children.

The Fourth Estate by Pellizza

it doesn't march, inert, hanging on the wall.

With war on every border

The Revolution Is Dead

of a civilized people.

There are no answers to the whys.

My Little Revolution

He doesn't sleep

for he writes at night

Words don't come out of my mouth

but from the heart

that frees them out in flight.

Fools, they wage war with drones

We poets, in the sky

We raise poems.

 

In volo, dal cuore

 

La voce si disabitua

è finemente esile

una piccola sorgente

che sgorga a fatica

non parla che poco

non canta ma stona.

Il pensiero galoppa

libero destriero

sgroppa sventolando

le frange della criniera

tornando poco racconta

stanco, riposa.

Sta piovendo

mentre la mia dolce amica

mi scrive sgomenta

ciò di cui nessuno nel mondo

ne parla.

Lì, è la fame, a far paura

il mondo indifferente non lo sa

poco ne parla.

La sua gente, come lei prega

poiché il pane non c’è

né la luce.

La speranza sfinita

vaga per le strade delle tenebre.

Scrivo nella notte

abituata al mio silenzio buio

in questo mondo, io dico

non vi è senso della ragione

e tanta è la fame d’amore.

Mi tengo le mani

chiudendovi una preghiera

nel pugno che è grotta

cava come l’anima.

Il tempo dei perché

mai scorre

accumulando mesi di domande.

La follia governa

dove il consenso a delinquere

alberga.

Il popolo perde la voce

ma le madri, urlano ancora

per le strade, chiedendo

pane e latte per i figli.

Il Quarto stato di Pellizza

non marcia, inerte, appeso al muro.

Con la guerra su ogni confine

è morta la rivoluzione

di un popolo civile.

I perché non trovano risposte.

La mia piccola rivoluzione

non dorme

poiché scrive di notte

le parole non mi escono di bocca

ma dal cuore

che le libera fuori in volo.

Folli, fanno la guerra coi droni

noi poeti, nel cielo

solleviamo poesie.

 

Door Open To The Threshing Floor

 

At noon

of the beating of the chime

The sun on the courtyard

It warmed the air.

Boiling water

In the pot, wait for the pasta

While the white hen

Stroll in the middle of the farmyard.

Science Sings

On the tree in front

While the warm breeze

Dry the sheets.

Finish the morning

with the ray painted on the wall

On the time of the table

When she screams for joy

They come from the school.

Afternoon begins

The After Lunch Break

On the hot stairs

Reading a newspaper

The pretext of the news

for a chat in joy.

An exchange between friends

of recipes for Easter

Egg and apple pies

and fresh herbs

from the green field and the gurnards.

Simple, everyday life

in the beautiful countryside of Tuscany.

Ancient Maremma

How many stories

Grandma used to tell

How many apples peeled together

eggs and sugar, beaten

A poem she told

while the Horse is returning

Returned.

 

Notes dialect terms

Hen: brooding hen

Desco: Convivial lunch

Afternoon: After lunch, the summer break, in the shade

Maremma: Stretch that includes the coast, up to the hills, from about the center north

up to the south of rural Tuscany.

La marella storna is the wonderful poem by G. Pascoli

 

Porta aperta sull’aia

 

Al mezzogiorno

del batter del rintocco

il sole sulla corte

ha scaldato l’aria.

Borbotta l’acqua bollendo

nella pentola, aspetta la pasta

mentre la chioccia bianca

passeggia in mezzo all’aia.

La cincia canta

sull’albero di fronte

mentre il venticello caldo

asciuga le lenzuola.

Termina il mattino

col raggio dipinto sul muro

sull’ora del desco

quando le grida di gioia

giungono dalla scuola.

Inizia il meriggio

la pausa del dopo pranzo

sulle scale calde

la lettura di un giornale

il pretesto della notizia

per un chiacchiera in letizia.

Uno scambio fra amiche

di ricette per la Pasqua

torte di uova e mele

e di fresche erbette

dal campo verde e dalle gallinelle.

La vita semplice quotidiana

nella campagna bella della Toscana.

Maremma antica

quante storie

la nonna raccontava

quante mele sbucciate assieme

uova e zucchero sbattute

una poesia lei raccontava

mentre la Cavalla storna

tornava.

 

Note termini dialettali

Chioccia: gallina in cova

Desco: Pranzo conviviale

Meriggio: Dopo pranzo, la pausa estiva, all’ombra

Maremma: Tratto che comprende la costa, sino alle colline, da circa il centro nord

sino al sud della Toscana agreste.

La cavalla storna è la meravigliosa poesia di G. Pascoli

 

 

Rediscover Wonder

 

All spontaneously

Go Wild Again

naked

without any need

To cover emotions

clear in face and gestures.

Freely you are

The beat of an ancestral drum

In the tribal echo of thunder

That vibrates in the evening

in the glow of lightning.

In volo felice

Away from modesty and prejudice

You want to be part of the world

and of every feeling.

Free delicacy

to quench your thirst

to the coolest creek

Of the singing stones

where the joy of love flows.

Noble Winds

of regenerating rains

On the beds of ferns

Caressing sunrises

eye light.

Sinless

The Playful Fruits

of the wise tree

under which

Words Dance

Sweet leaves

light of humid breezes

As it falls from the branches

scent that inebriates.

Sei una novella

On tiptoe

so as not to hurt the grass

Dewdrops on your fingers

Sweep through your hair

Absorbed gaze

enraptured by the dream.

Sweet Song

It comes from the lips

Calm tone of voice

whispers to the flowers

whispering to the bees.

Sweet heart of innocence

in balms

of jades in love

you visit

of the oaks

The Glades

On the paths of the deer

Steep slopes of wolves

Where the moonbeam rests

invoke the ardor

of the force of fire.

From your sky

It's raining black silver ash.

 

Riscoprirsi meraviglia

 

Tutto spontaneamente

torna selvaggio

nudo

senza alcuna necessità

di coprire emozioni

chiare in volto e nei gesti.

Liberamente sei

il battito d’ancestrale tamburo

nell’eco tribale del tuono

che vibra di sera

nel bagliore dei lampi.

In volo felice

via dal pudore e pregiudizio

vuoi esser parte del mondo

e d’ogni sentimento.

Libera prelibatezza

di dissetarsi

al torrente più fresco

delle pietre che cantano

ove gioia d’amore scorre.

Nobili venti

di piogge rigeneratrici

sui letti di felci

albe carezzevoli

luce degli occhi.

Senza peccato

i frutti giocosi

dell’albero saggio

sotto il quale

danzano parole

soavi di foglie

leggere di brezze umide

mentre dai rami cade

profumo che inebria.

Sei una novella

in punta di piedi

per non ferire l’erba

gocce di rugiada sulle dita

passate fra i capelli

sguardo assorto

rapito dal sogno.

Dolce canzone

nasce dalle labbra

calmo tono di voce

bisbiglia ai fiori

sussurrando alle api.

Cuore dolce d’innocenza

nei balsami

di giade innamorate

tu visiti

delle querce

le radure

sui cammini dei cervi

pendii scoscesi dei lupi

ove il raggio di luna si posa

invochi l’ardore

della forza del fuoco.

Dal tuo cielo

piove cenere d’argento nero.

 

BARBARA DI SACCO

 

BARBARA DI SACCO: Italian poet, Tuscan, defines herself as a painter of poetry, painting it. This is how she defines it: She is a regal lady, naked or in petticoat, so hurriedly she goes out, by day, by night. Vague, if you do not immediately welcome it into your feelings. Barbara loves art in all its forms and planet Earth. She has the presumption to save it through poetry.

 

 

 


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