Dance The Rose
I dance alone
Maybe in the middle of the square
I close my eyes
I listen to the wind
Twirling
in her sweet caresses.
I grasp what it brings
giving a bow.
Various robes, the messenger
be it a hawk or a blackbird
A small ant
The gift of gladness.
A little whistling and singing
on small jumps
If there's a little bit of joy
sun and a dragonfly.
In harmony with them
My life, a dance.
Rain Bows
Slow waltz of sadness
What a grip
From the passing cloud
it also passes.
Fickle, light and dark face
I depend on the moon
The Stage of Stars Lights Up
On the Theatre of the Night
For hours I can dance
Thoughts of Love
until I retire, leaving a rose.
Danza la
rosa
Danzo da sola
forse in mezzo alla piazza
io chiudo gli occhi
ascolto il vento
volteggiando
nelle sue dolci carezze.
Colgo ciò che porta
regalando un inchino.
Varie vesti, il messaggero
sia un falco o un merlo
una piccola formica
il dono di letizia.
Un po' fischio e canto
su piccoli saltelli
se c’è un po’di gioia
sole e una libellula.
In armonia con essi
la vita mia, una danza.
Archetti di pioggia
lento valzer di tristezza
che presa
dalla nuvola passeggera
passa anch’essa.
Volubile, faccia chiara e scura
dipendo dalla luna
il palco di stelle si accende
sul teatro della notte
per ore io posso danzare
pensieri d’amore
finché mi ritiro, lasciando una rosa.
In Flight, From The Heart
The voice becomes unaccustomed
it is finely slender
A small spring
that gushes with difficulty
He speaks but little
He doesn't sing, but he is out of tune.
Thought gallops
Free Steed
Waving
The fringes of the mane
Coming back little tells
Tired, rest.
It's raining
While my sweet friend
She writes to me in dismay
What no one in the world
He talks about it.
There, it's hunger that's scary
The indifferent world doesn't know
little and Speaks.
Her people, as she prays
for there is no bread
nor the light.
Exhausted Hope
Wander the streets of darkness.
I write in the night
Accustomed to my dark silence
In this world, I say
There is no sense of reason
And so great is the hunger for love.
I hold my hands
Closing a prayer
In the fist that's cave
hollow like the soul.
The time of the whys
never flows
accumulating months of applications.
Madness rules
where the consent to commit a crime
Lodge.
The people lose their voices
But the mothers, they're still screaming
on the streets, asking
bread and milk for the children.
The Fourth Estate by Pellizza
it doesn't march, inert, hanging on the wall.
With war on every border
The Revolution Is Dead
of a civilized people.
There are no answers to the whys.
My Little Revolution
He doesn't sleep
for he writes at night
Words don't come out of my mouth
but from the heart
that frees them out in flight.
Fools, they wage war with drones
We poets, in the sky
We raise poems.
In volo, dal cuore
La voce si disabitua
è finemente esile
una piccola sorgente
che sgorga a fatica
non parla che poco
non canta ma stona.
Il pensiero galoppa
libero destriero
sgroppa sventolando
le frange della criniera
tornando poco racconta
stanco, riposa.
Sta piovendo
mentre la mia dolce amica
mi scrive sgomenta
ciò di cui nessuno nel mondo
ne parla.
Lì, è la fame, a far paura
il mondo indifferente non lo sa
poco ne parla.
La sua gente, come lei prega
poiché il pane non c’è
né la luce.
La speranza sfinita
vaga per le strade delle tenebre.
Scrivo nella notte
abituata al mio silenzio buio
in questo mondo, io dico
non vi è senso della ragione
e tanta è la fame d’amore.
Mi tengo le mani
chiudendovi una preghiera
nel pugno che è grotta
cava come l’anima.
Il tempo dei perché
mai scorre
accumulando mesi di domande.
La follia governa
dove il consenso a delinquere
alberga.
Il popolo perde la voce
ma le madri, urlano ancora
per le strade, chiedendo
pane e latte per i figli.
Il Quarto stato di Pellizza
non marcia, inerte, appeso al muro.
Con la guerra su ogni confine
è morta la rivoluzione
di un popolo civile.
I perché non trovano risposte.
La mia piccola rivoluzione
non dorme
poiché scrive di notte
le parole non mi escono di bocca
ma dal cuore
che le libera fuori in volo.
Folli, fanno la guerra coi droni
noi poeti, nel cielo
solleviamo poesie.
Door Open To The Threshing Floor
At noon
of the beating of the chime
The sun on the courtyard
It warmed the air.
Boiling water
In the pot, wait for the pasta
While the white hen
Stroll in the middle of the farmyard.
Science Sings
On the tree in front
While the warm breeze
Dry the sheets.
Finish the morning
with the ray painted on the wall
On the time of the table
When she screams for joy
They come from the school.
Afternoon begins
The After Lunch Break
On the hot stairs
Reading a newspaper
The pretext of the news
for a chat in joy.
An exchange between friends
of recipes for Easter
Egg and apple pies
and fresh herbs
from the green field and the gurnards.
Simple, everyday life
in the beautiful countryside of Tuscany.
Ancient Maremma
How many stories
Grandma used to tell
How many apples peeled together
eggs and sugar, beaten
A poem she told
while the Horse is returning
Returned.
Notes dialect terms
Hen: brooding hen
Desco: Convivial lunch
Afternoon: After lunch, the summer break, in the shade
Maremma: Stretch that includes the coast, up to the hills, from about
the center north
up to the south of rural Tuscany.
La marella storna is the wonderful poem by G. Pascoli
Porta aperta sull’aia
Al mezzogiorno
del batter del rintocco
il sole sulla corte
ha scaldato l’aria.
Borbotta l’acqua bollendo
nella pentola, aspetta la pasta
mentre la chioccia bianca
passeggia in mezzo all’aia.
La cincia canta
sull’albero di fronte
mentre il venticello caldo
asciuga le lenzuola.
Termina il mattino
col raggio dipinto sul muro
sull’ora del desco
quando le grida di gioia
giungono dalla scuola.
Inizia il meriggio
la pausa del dopo pranzo
sulle scale calde
la lettura di un giornale
il pretesto della notizia
per un chiacchiera in letizia.
Uno scambio fra amiche
di ricette per la Pasqua
torte di uova e mele
e di fresche erbette
dal campo verde e dalle gallinelle.
La vita semplice quotidiana
nella campagna bella della Toscana.
Maremma antica
quante storie
la nonna raccontava
quante mele sbucciate assieme
uova e zucchero sbattute
una poesia lei raccontava
mentre la Cavalla storna
tornava.
Note termini dialettali
Chioccia: gallina in cova
Desco: Pranzo conviviale
Meriggio: Dopo pranzo, la pausa estiva,
all’ombra
Maremma: Tratto che comprende la costa, sino
alle colline, da circa il centro nord
sino al sud della Toscana agreste.
La cavalla storna è la meravigliosa poesia di
G. Pascoli
Rediscover
Wonder
All spontaneously
Go Wild Again
naked
without any need
To cover emotions
clear in face and gestures.
Freely you are
The beat of an ancestral drum
In the tribal echo of thunder
That vibrates in the evening
in the glow of lightning.
In volo felice
Away from modesty and prejudice
You want to be part of the world
and of every feeling.
Free delicacy
to quench your thirst
to the coolest creek
Of the singing stones
where the joy of love flows.
Noble Winds
of regenerating rains
On the beds of ferns
Caressing sunrises
eye light.
Sinless
The Playful Fruits
of the wise tree
under which
Words Dance
Sweet leaves
light of humid breezes
As it falls from the branches
scent that inebriates.
Sei una novella
On tiptoe
so as not to hurt the grass
Dewdrops on your fingers
Sweep through your hair
Absorbed gaze
enraptured by the dream.
Sweet Song
It comes from the lips
Calm tone of voice
whispers to the flowers
whispering to the bees.
Sweet heart of innocence
in balms
of jades in love
you visit
of the oaks
The Glades
On the paths of the deer
Steep slopes of wolves
Where the moonbeam rests
invoke the ardor
of the force of fire.
From your sky
It's raining black silver ash.
Riscoprirsi meraviglia
Tutto spontaneamente
torna selvaggio
nudo
senza alcuna necessità
di coprire emozioni
chiare in volto e nei gesti.
Liberamente sei
il battito d’ancestrale tamburo
nell’eco tribale del tuono
che vibra di sera
nel bagliore dei lampi.
In volo felice
via dal pudore e pregiudizio
vuoi esser parte del mondo
e d’ogni sentimento.
Libera prelibatezza
di dissetarsi
al torrente più fresco
delle pietre che cantano
ove gioia d’amore scorre.
Nobili venti
di piogge rigeneratrici
sui letti di felci
albe carezzevoli
luce degli occhi.
Senza peccato
i frutti giocosi
dell’albero saggio
sotto il quale
danzano parole
soavi di foglie
leggere di brezze umide
mentre dai rami cade
profumo che inebria.
Sei una novella
in punta di piedi
per non ferire l’erba
gocce di rugiada sulle dita
passate fra i capelli
sguardo assorto
rapito dal sogno.
Dolce canzone
nasce dalle labbra
calmo tono di voce
bisbiglia ai fiori
sussurrando alle api.
Cuore dolce d’innocenza
nei balsami
di giade innamorate
tu visiti
delle querce
le radure
sui cammini dei cervi
pendii scoscesi dei lupi
ove il raggio di luna si posa
invochi l’ardore
della forza del fuoco.
Dal tuo cielo
piove cenere d’argento nero.
BARBARA DI SACCO
BARBARA DI SACCO: Italian poet,
Tuscan, defines herself as a painter of poetry, painting it. This is how she
defines it: She is a regal lady, naked or in petticoat, so hurriedly she goes
out, by day, by night. Vague, if you do not immediately welcome it into your
feelings. Barbara loves art in all its forms and planet Earth. She has the
presumption to save it through poetry.
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